La carta carburante è una carta di pagamento che consente a privati, liberi professionisti e aziende di gestire in modo più semplice e veloce i consumi del carburante relativi agli spostamenti di lavoro.
Le carte carburante sono di fatto delle carte prepagate finalizzate al pagamento del rifornimento, ma in più offrono una serie di servizi, i particolare per le aziende che devono gestire la flotta aziendale e gli spostamenti su strada di numerosi dipendenti.
In particolare, le carte carburante permettono di semplificare la certificazione dei rifornimenti effettuati e quindi di gestire con più facilità i consumi a fini fiscali. Inoltre, garantiscono un maggior controllo sui rifornimenti, e quindi la possibilità di ridurne i costi.
Attualmente, esistono due tipologie di carte carburante: la carta carburante pura e quella multifunzione.
Si tratta di carte dedicate esclusivamente al pagamento, alla gestione e alla certificazione dei pagamenti. Questa tipologia di carta carburante permette di gestire in modo personalizzato l’intera flotta auto e può essere utilizzata solo per acquisti di carburante e lubrificante.
L’azienda avrà quindi a disposizione un unico estratto conto, in formato elettronico, per l’intera flotta: la certificazione dei rifornimenti sarà quindi molto semplice e i rischi di contestazione fiscale ai fini della dichiarazione dei redditi notevolmente ridotti.
La carta carburante pura può essere brandizzata, e quindi utilizzata solo presso alcuni specifici distributori, oppure non avere nessun marchio per poter essere utilizzata presso qualsiasi distributore.
Si tratta di carte prepagate che offrono la possibilità di effettuare diversi tipi di pagamento. Utilizzando le carte carburante multifunzione è possibile semplificare la gestione della certificazione dei rifornimenti, ma i servizi spesso non sono personalizzabili.
La scheda carburante è un documento utilizzato da aziende e professionisti per attestare i costi per i rifornimenti benzina o diesel per autovetture e per poter usufruire delle detrazioni IVA sulle spese per il rifornimento.
Nel dettaglio, la scheda carburante deve indicare:
Ad ogni rifornimento, la scheda carburante deve essere aggiornata con i seguenti dati:
La scheda carburante deve essere utilizzata ogni volta che si paga il rifornimento in contanti, mentre non è necessaria se il pagamento avviene con carta di credito, di debito o prepagata.
Dal primo luglio 2018 le spese per benzina e gasolio sostenute da professionisti e aziende devono essere documentate dai gestori degli impianti esclusivamente in formato elettronico; inoltre, ai fini della detrazione IVA e della deducibilità fiscale, il pagamento dovrà avvenire solo con strumenti tracciabili, come carte di credito e prepagate.
La scheda carburante è quindi destinata a sparire ed infatti non potrà più essere utilizzata dopo il 31 dicembre 2018. La nuova fattura elettronica, a differenza di quanto avveniva con la scheda carburante, non conterrà più riferimenti espliciti al veicolo per il quale si effettua il rifornimento, come il numero di targa, la marca e il modello.
Verranno quindi comunicati solo i dati fiscali e la fattura elettronica sarà inviata in via esclusiva all’indirizzo PEC (Posta Elettronica Certificata) del professionista o dell’azienda.
Affinché le spese carburante possano essere portate in detrazione o deduzione, inoltre, è necessario utilizzare strumenti di pagamento come carte di credito, di debito o prepagate, ma anche app di mobile payment. Possono essere utilizzati anche assegni bancari o postali o vaglia. Banditi invece i contanti.
La deducibilità è garantita anche in caso di pagamento con buoni carburante o carte carburante emesse dalla stessa compagnia di distribuzione. Se invece il buono o la carta carburante possono essere spesi in diversi distributori o presso le cosiddette pompe bianche, l’operazione sarà fuori campo IVA e quindi non soggetta a obbligo di fatturazione elettronica: la spesa perciò non sarà deducibile.