I problemi che hanno caratterizzato il 2022 (tensioni geopolitiche, aumento dei costi dell’energia e inflazione generale) rischiano, tra le altre cose, di rendere più difficile la ripresa del percorso di chiusura del gap tra uomini e donne che la pandemia aveva già notevolmente rallentato. Secondo il World Economic Forum nel 2022 il divario di genere a livello mondiale si sarebbe colmato al 68,1%; a questo ritmo per completare la chiusura sarebbero necessari 132 anni. Il dato rappresenta un passo indietro rispetto a quello pre pandemia stimato in 100 anni.
Nella graduatoria internazionale sulla chiusura del divario di genere l’Italia risulta mediamente in posizioni basse rispetto ai principali partner europei. Le italiane in particolare sono poco attive sul mercato del lavoro e occupano mediamente posizioni apicali con minore frequenza degli uomini. In termini di istruzione, salute e sopravvivenza però il divario tra uomini e donne in Italia è quasi totalmente colmato.
A fine 2022 le donne in Italia rappresentavano poco più del 51% della popolazione residente ma solo il 42,2% degli occupati, un valore comunque in crescita rispetto al 39,7% del 2004. Per le donne in Italia il peso dell’occupazione dipendente sul tavolo rimane preponderante.