Ristrutturazione di passività attraverso mutui o bond
NEGLI ULTIMI ANNI SI È SEMPRE PIÙ SVILUPPATA LA GESTIONE ATTIVA DEL DEBITO DA PARTE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CENTRALE E DEGLI ENTI LOCALI CHE SI CONCRETIZZA, PRINCIPALMENTE, IN OPERAZIONI DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO PREGRESSO.
BNL, GRUPPO BNP PARIBAS, PROPONE UNA GESTIONE ATTIVA DEL DEBITO (LIABILITY MANAGEMENT) SUPPORTANDO GLI ENTI E LE AZIENDE DI SERVIZI PARTECIPATE DALLA P.A. NELLA RISTRUTTURAZIONE DI PASSIVITÀ, CON IL DUPLICE OBIETTIVO DI OTTIMIZZARE IL COSTO DEL DEBITO E MINIMIZZARE I RISCHI AD ESSO CONNESSI. GLI STRUMENTI ATTUALMENTE A DISPOSIZIONE DELLA CLIENTELA PER LA RISTRUTTURAZIONE DI PASSIVITÀ: SONO I MUTUI E I BOND.
Al fine di contenere il costo dell’indebitamento e di monitorare la propria posizione debitoria, province, comuni, unioni di comuni, città metropolitane, comunità montane e comunità isolane, nonché consorzi tra enti territoriali e regioni, possono provvedere alla conversione dei mutui contratti successivamente al 31 dicembre 1996, anche mediante l’emissione di titoli obbligazionari di nuova emissione o rinegoziazioni, anche con altri istituti, dei mutui, in presenza di condizioni di rifinanziamento che consentano una riduzione del valore finanziario delle passività totali a carico degli enti stessi, al netto di commissioni e spese diverse. Il mutuo è lo strumento di indebitamento più utilizzato dalla Pubblica Amministrazione.
Il prestito obbligazionario rappresenta una forma di raccolta diretta di denaro a medio e lungo termine e, a differenza del mutuo, può presentare caratteristiche tecniche anche molto articolate. Ai sensi dell’art. 35 della Legge 724/94 e sue successive modifiche gli Enti Pubblici possono deliberare l’emissione di prestiti obbligazionari (BOR – Buoni Ordinari Regionali, BOP – Buoni Ordinari Provinciali, BOC – Buoni Ordinari Comunali) destinati esclusivamente al finanziamento degli investimenti. L’ammortamento di prestiti obbligazionari per gli Enti Pubblici non può essere inferiore ai cinque anni.