Di tasso variabile con CAP si sente spesso parlare, ma si finisce spesso per optare per le formule di mutuo più note e tradizionali, il mutuo a tasso fisso o a tasso variabile, diffidando formule di finanziamento a tasso misto. Eppure, ci sono situazioni in cui il mutuo variabile con CAP può risultare una tra le opzioni più vantaggiose e competitive del Mercato.
Di recente, la Banca Centrale Europea ha deciso di alzare i tassi ufficiali dello 0,75% in un solo colpo, portando il tasso di finanziamento all'1,25%. E cosa succede con il rialzo degli interessi - situazione che sta tornando a verificarsi con una certa frequenza - ai mutui?
Chiaramente, una simile oscillazione dei tassi di mercato non tocca chi ha già sottoscritto un tasso fisso, mentre grava fortemente sui mutuatari a tasso variabile. Non solo: gli effetti di questo aumento riguardano anche i nuovi mutuatari che optano per un mutuo a tasso fisso, tasso che in situazioni del genere risulta chiaramente elevato.
Cosa consigliare, dunque, a coloro che, nonostante la crisi, hanno necessità o desiderio di acquistare casa e dunque sono alla ricerca del mutuo più conveniente?
Oltre al Tasso Fisso, che garantisce la tranquillità di una rata che non subisce oscillazioni legate alla volatilità del Mercato, il Variabile con Cap può rappresentare una soluzione favorevole per i clienti che scelgono di beneficiare di una rata più contenuta ma variabile che non può andare oltre il tetto massimo contrattualizzato.
Cosa vuol dire tasso variabile con CAP? In cosa differisce da un tradizionale tasso variabile?
Sappiamo che il tasso variabile è soggetto a cambiamenti dettati dalla quotazione dell’indice di riferimento Euribor ad un mese - rilevato il primo giorno lavorativo del mese precedente la scadenza della rata - e maggiorato dello spread applicato al finanziamento.
Le rate, variabili mensilmente, sono composte da:
● una quota capitale crescente predeterminata in base al piano di rimborso
● una quota interessi variabile in base alla rilevazione, tempo per tempo, dell’indice di riferimento.
Nel caso del tasso di interesse con CAP la rata non può superare una soglia massima stabilita in fase di stipula.
Sappiamo che il tasso fisso è considerato da molti la formula più sicura, eppure l’opzione “mutuo con CAP”, in un contesto di tassi in crescita esponenziale, consente di beneficiare delle migliori condizioni di mercato con la sicurezza di un limite massimo di tasso di interesse. I mutui a tasso variabile con CAP risultano particolarmente vantaggiosi quando la soglia massima stabilita, il CAP appunto, è assimilabile al tasso dei mutui fissi al momento della stipula, determinando così un piano di ammortamento a un tasso inferiore del fisso, anche laddove i tassi di interesse dovessero subire rialzi.
(N.B. non è prevista la rinegoziazione con mutuo a tasso variabile con CAP)
Mutuo Quasi Fisso è il mutuo a tasso variabile con CAP di BNL, un mutuo destinato all’acquisto o alla ristrutturazione di un immobile adibito ad uso abitativo.
Questa soluzione prevede, come già detto, che la rata, con cadenza mensile, non superi mai il Cap stipulato. Il tasso di ammortamento è calcolato a tasso fisso considerando il valore del Cap, mentre la quota interessi varia in base all’Euribor a 1 mese. Dunque, quando questo raggiunge o supera il livello del Cap, si attiva la soglia massima stabilita.
Il mutuo a tasso variabile con CAP di BNL è disponibile anche per coloro che desiderano surrogare un mutuo preesistente, e in tal caso le spese di perizia e quelle di istruttoria sono interamente a carico della Banca.