La statua rappresenta Meleagro, eroe greco figlio di Eneo, re degli Etoli, nella veste di cacciatore.

L’opera è assimilabile a una delle numerose repliche tratte da un prototipo originale di grande fama probabilmente realizzato in bronzo. In questo esemplare l’eroe è rappresentato come un uomo giovane e vigoroso colto in un momento di riposo.

La nudità evidenzia la prestanza fisica dell’eroe e la sua potente muscolatura è coperta solo parzialmente dal mantello (clamide).

Il restauro della scultura ha probabilmente alterato l’originaria ponderazione della figura, in origine infatti il braccio destro doveva essere portato dietro la schiena, con il dorso della mano poggiato all’altezza dell’anca, e il sinistro impegnato a trattenere una lancia.

STATO DI CONSERVAZIONE MATERIALI E RESTAURI

La scultura, completata in un restauro di età moderna probabilmente all’inizio del Novecento, con l’aiuto di alcuni pezzi di reintegrazione che risultano invecchiati artificialmente, ha subito recentemente un intervento di pulitura e di stuccatura dei giunti.

Il corpo è costituito di marmo bianco venato a grana media, identificabile con il marmo Proconnesio, estratto dall’isola di Marmara in Turchia.

Sulla scultura, tra le pieghe della clamide e sulla spilla che ferma il drappeggio sulla spalla, sono state rinvenute tracce di pigmento di colore rosso, facendo intuire un’antica colorazione della statua.

 

 

 

 

STORIA

La statua di Meleagro fa parte del gruppo di repliche tradizionalmente assegnate allo scultore greco Skopas.

Di questo originale, probabilmente bronzeo, restano numerose copie di età romana che testimoniano l’interesse per l’autore e per la figura del mitico cacciatore, resa celebre dalle Metamorfosi di Ovidio.

In origine il personaggio doveva essere reso riconoscibile, oltre che dalla lancia, anche dalla figura del cane o dalle spoglie del terribile cinghiale di Calidone, da lui sconfitto.

La datazione del nostro esemplare può essere posta tra la fine del I e l’inizio del II secolo d. C.

 

 

 

 

COSTUME

La clamide di cui è vestito il Meleagro è un mantello corto consistente di uno scampolo di stoffa tagliato a rettangolo.

Poteva essere fermato, con un nodo o con un fermaglio, al centro del petto, e in questo modo ricadere simmetricamente dai due lati, oppure su una spalla, ricadendo così su un fianco e lasciando un braccio libero.

Ne fanno uso i cavalieri, i cacciatori, i viaggiatori, e nel tempo viene ad assumere una dimensione simbolica, un significato di eroismo e di coraggio: in tal senso viene indossata dai generali dell’esercito come segno di comando ed è concessa ai fanciulli che entrano nell’adolescenza.